SENTENZA DI MORTE DELLA ASL CONTRO 68 ESSERI VIVENTI: CHIESTO SEQUESTRO ALLA PROCURA e DIFFIDA ALL’AZIENDA SANITARIA

Nel loro habitat vengono massacrati dai cacciatori e dal consumo alimentare, nei rifugi protetti da scellerate decisioni in nome della salute pubblica, ma da qualche parte potranno vivere sereni o no?
A supporto della tante iniziative a tutela degli animali della “Sfattoria degli ultimi”, Stop Animal Crimes Italia ha diffidato la ASL RM 1 e il Ministero della Salute a ritirare l’ordine di abbattimento di 68 (58 ibridi di suini e 10 cinghiali) dei 130 suidi che vivono nella struttura a nord di Roma che accoglie animali provenienti da realtà sfortunate offrendo loro una seconda chance; un provvedimento, quello della ASL, illecito, in quanto le leggi vigenti (in tema di abbattimento obbligatorio di animali infetti da PSA) non prevedano l’abbattimento su animali non destinati all’alimentazione umana (non DPA), oltre al fatto che la struttura – seppur il rifugio rientri nella zona rossa ossia a rischio peste suina africana – rispetti tutti i requisiti anti contagio e garantisca agli animali il massimo delle cure e rispetto delle condizioni igienico sanitarie.
Onde scongiurare l’ostinazione di voler procedere con l’abbattimento da parte della ASL, spesso indifferenti a realtà abusive ma zelanti con strutture più che in regola come questa, abbiamo comunicato alla Procura della Repubblica di Roma la situazione in corso chiedendo l’adozione di misura cautelare reale a tutela degli animali, un sequestro con custodia al rifugio medesimo per sottrarre gli animali alla sentenza di morte, fondando la richiesta sulla illegittimità del provvedimento : gli animali non sono malati, sono monitorati, il rifugio rispetta i requisiti di sicurezza, non sono animali destinati all’alimentazione, sono microchippati, la PSA non si trasmette all’uomo (non è ZOONOSI).
Nell’auspicio di modifiche normative volte a riconoscere lo status di animale da compagnia a molte specie tradizionalmente d’allevamento sempre più spesso detenuti a scopo affettivo e quindi una tutela giuridica più efficace, continuiamo a ritenere urgente una riforma sulla vigilanza veterinaria pubblica, dove chi deve controllare lo faccia vedendo negli animali non un numero o un prodotto ma un essere senziente.
Stop Animal Crimes Italia APS
Movimento Animalista e Ambientalista Nazionale

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